CATALOGO DE’ SOGGETTI La famosa “busta 19” (ora 6502) dell’Archivio di Stato di Milano ha visto la luce nella trascrizione integrale in questo volume pubblicato da Edizioni Grifo (763 pagine).
Non posso nascondere la mia gioia non solo per aver collaborato con Rosa Anna durante gli anni di lavoro, ma anche perch é fin dalla mia giovinezza sentivo parlare di questa famosa “busta 19” senza mai averla potuto averla tra le mani. Portare a termine la presente trascrizione è stato un suo desiderio sin dal 2005 allorquando, direttrice dell’Archivio di Stato di Brindisi, richiese all’Archivio di Stato di Milano il microfilm del manoscritto necessario per trascrivere la relazione sul santo frate Giovanni Battista da Campie, pubblicata nel libro sui cappuccini a Campi Salentina.
Questo lavoro oltre a rafforzare il legame di noi frati con la nostra storia, è utile anche come strumento di ricerca per chi si interessa allo studio della società di quel tempo, poiché contiene spunti di indagine nel campo linguistico, essendo stata rispettata nella trascrizione la lingua scritta allora usata, e in quello medico, sociale e storico in quanto vi si ritrovano riferimenti alle sommosse popolari, alle epidemie e alle carestie che tormentavano le genti salentine.
Il manoscritto nasce come un “vademecum” dei ministri generali e provinciali i quali durante le visite canoniche corroboravano le loro esortazioni a vivere integralmente la regola e le costituzioni, con gli esempi di vita di santi frati. Per questo motivo i ministri generali disposero che in ogni provincia fossero nominati degli annalisti che avevano il compito di raccogliere testimonianze e memorie di frati morti in odore di santità.
Il provinciale fra Giacomo da Castellaneta così scrive nella lettera obbedienziale che nominava come collettore padre fra Francesco da Morciano: «Il molto reverendo padre generale ordina ed inculca che con ogni diligenza si raccolga e si faccia il processo della vita di fra Egidio da Laterza, laico, nostro frate di santa memoria…»
Le testimonianze raccolte in questo Catalogo si estendono per un arco di tempo di 121 anni, dal 1534 fino al 1655. Se pensiamo che solo un anno prima, nel 1533, fra Tullio da Potenza aveva fondato a Rugge (Lecce) il primo “luogo” cappuccino in Puglia, possiamo dire con stupore che i 132 frati catalogati hanno vissuto integralmente il carisma cappuccino fin dal loro apparire in terra salentina. |